Cosa significa Narcisismo?
‘Tendenza e atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l’oggetto di una compiaciuta ammirazione, mentre resta più o meno indifferente agli altri, di cui ignora o disprezza il valore e le opere’. (Universo del corpo- Treccani, 2000).
Narciso era un giovane bellissimo che rifiuta l’amore di Eco e perde la vita poiché innamorato perdutamente di Sé stesso, annega in una pozza d’acqua in cui vi era il suo riflesso, trasformandosi in un fiore.
Ma cosa ci insegna il mito di Narciso?
L’illusione di essere felici solo perché amati e ammirati per il nostro aspetto fisico può inghiottirci come l’acqua fece con Narciso, e non restituirci più alla realtà. (Carotenuto, 2002). È significativo che Narciso si innamori della sua immagine soltanto dopo aver respinto l’amore di Eco. L’innamorarsi della propria immagine (diventare cioè narcisisti) è interpretato nel mito come una forma di punizione per l’incapacità di amare. (Lowen, 1983).
La normale fase narcisistica dello sviluppo inizia intorno all’età di 2 anni, quando i bambini cominciano a parlare. Durante questo periodo, i bambini iniziano a usare parole come “io”, “mio”, “no”. Si comportano in modo egocentrico, come se il mondo ruotasse intorno a loro, e non sono in grado di provare interesse per le esigenze e i desideri degli altri. Un totale assorbimento verso se stessi è normale e previsto nei bambini di una certa età. A differenza dei bambini, i narcisisti non imparano.
Caratteristiche associate al Narcisismo:
Leadership, autostima, creatività, ecclettismo, originalità = Narcisismo Sano (Behary, 2013)
Il Narcisismo può avere a che fare con il piacere che si prova nell’osservare le proprie qualità, la propria bellezza, il funzionamento della propria mente nella realizzazione di un lavoro ben fatto. È la gioia che si prova verso sé stessi. Il narcisismo sano è qualcosa che gli adulti possono conservare anche se sanno di non essere più essere il centro dell’universo come i bambini. È quella gioiosa sensazione di provare piacere in se stessi e per il proprio essere in interazione con il mondo che, potrà sostenere la persona nei momenti di frustrazione e fallimento (Kolod, 2016).
Cause: Genetiche e neurobiologiche Ambientali
Cause genetiche e neurobiologiche
Il disturbo narcisistico di personalità sembrerebbe legata al malfunzionamento di aree cerebrali connesse all'empatia emotiva e alla regolazione emotiva. Trasmissione ereditaria del 45% di quelli che sono i comportamenti tipicamente narcisistici.
Cause ambientali
Genitori permissivi: Il bambino cresciuto privo di regole, crescendo, crederà di essere in diritto di ottenere ciò che vuole. Genitori Idealizzanti: Il bambino sempre lodato, crescendo aspetterà che tutte le persone intorno, sono li per adularlo ed apprezzarlo così come appreso in famiglia e sentendosi ‘speciale’ e detentore di caratteristiche uniche. Genitori autoritari: Il bambino cresciuto in un ambiente totalmente ostile e rigido, crescendo, potrà tentare di compensare la mancanza di sostegno e incoraggiamento da parte dei genitori attraverso la ricerca di successo e di riconoscimento dal mondo esterno.
*I maschi affetti sono più numerosi delle donne (tra il 50% e il 75%).
*I tratti narcisisti tenderebbero a diminuire con l’accrescere dell’età (Wetzel e al., 2019).
La ferita del narcisista è fondamentalmente la ferita del non amore, del non essere stato visto da bambino per ciò che era davvero. I narcisisti hanno un bisogno ossessivo di controllare gli altri a causa della loro paura dell’abbandono. L’abbandono è infatti l’ultima ferita narcisistica.
Differenze tra Narcisismo sano e patologico.
Cosa caratterizza il Narcisismo?
Sebbene la diagnosi pura di Disturbo narcisistico di personalità sia abbastanza rara, i suoi sintomi, espressi con minor intensità e pervasività, sono, al contrario, molto comuni. Nella sua forma non clinica, il narcisismo, come una particolare caratteristica psicologica di personalità, si esprime quindi nella tendenza, da parte della persona, ad avere un’idea grandiosa di sé, come di un essere eccezionale ed unico che, come tale, ha diritto a trattamenti speciali da parte delle altre persone senza la necessità di dover fare altrettanto nei confronti degli altri (Millon, 1996).
Cosa sappiamo dei Narcisisti?
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Forte componente esibizionistica e costante preoccupazione del loro aspetto fisico (Vazire e al., 2008).
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Difficoltà nel regolare la propria autostima sulla base di indizi interni riguardanti il proprio sé (Campbell e al., 2002)
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Eccessivo bisogno del parere esterno e del rinforzo dall’ambiente sociale (Morf & Rhodewalt, 2001)
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Costante ricerca di contatti sociali e ottima predisposizione ad iniziare nuove relazioni (Campbell & Foster, 2002).
Il Narcisismo si colloca su un continuum che va da un’estremità normale-sana, caratterizzata da alcuni tratti narcisistici, ad un vero e proprio disturbo di personalità. I problemi iniziano quando il narcisista non riesce ad adattarsi alla realtà, quando i suoi tratti sono estremamente rigidi.
Cosa significa Narcisismo sano?.
Solitamente viene definito “sano” ciò che è in grado di stare in equilibrio. Riferendoci al narcisismo, quindi possiamo fare riferimento ad un individuo in grado di muoversi in modo equilibrato tra investimenti affettivi su di sé (autostima, autoconservazione), e sugli altri (empatia, rispecchiamento).
NARCISISMO SANO = Buona autostima, Buona tolleranza alle frustrazioni, crea la base per l’empatia
Cosa significa Narcisismo patologico?
NARCISISMO PATOLOGICO = Bassa autostima, Incapacità di tollerare le critiche, mancanza di empatia
Si può definire ‘‘patologico” ciò che è rigido, ripetitivo, disfunzionale all’adattamento e quindi spesso detentore di sofferenza. Il narcisismo è “patologico” quando rappresenta un totale ritiro dell’Io dal mondo ed iperinvestimento su di sé. In una relazione quindi, il narcisista patologico, non percepisce la persona come “altra da sé” ma come strumento per tamponare il senso di vuoto dal quale è cronicamente afflitto.
Il confine tra sano e patologico
Il confine tra Narcisismo sano e patologico tuttavia non sempre è netto e di conseguenza comprendere quando amor proprio si trasforma in narcisismo patologico non è assolutamente facile. Viviamo in una società narcisistica, quindi è spesso problematico determinare quali tratti indichino un disturbo di personalità narcisistico e quali tratti siano dei semplici adattamenti culturali (Gabbard, 195). Diversi studi hanno sottolineato che nella nostra società il narcisismo sia in aumento. Alcuni studiosi, hanno definito addirittura il narcisismo come un’epidemia generazionale (Twenge e Campbell, 2009), che colpisce soprattutto i nati dopo il 1982, figli di tecnologie basate sull’apparire e del costante confronto con gli altri, e spesso figli di “genitori elicottero”, esageratamente indulgenti, pronti a difendere, proteggere e valorizzare i propri ragazzi di fronte a tutto e a tutti. Molti di loro sono così cresciuti con l’idea di essere speciali e con la convinzione che tutto sia loro dovuto per diritto, per cui quando non riescono a raggiungere gli obiettivi che credevano a portata di mano entrano in crisi. Ancora più a rischio, secondo gli autori, sarebbero i ragazzi della generazione successiva.
Come riconoscere la personalità Narcisistica
Le caratteristiche principali del Narcisismo fanno riferimento principalmente a 3 dimensioni:
1) Scarsa empatia
2) Idee di grandiosità di Sé
3) Bisogno di ammirazione
Quindi quando si parla di Disturbo Narcisistico,
1) Senso grandioso d’importanza
2) Fantasie di successo, potere, fascino e bellezza illimitati, o di amore ideale.
3) Convinzione di essere speciale e unico e di poter frequentare solo altre persone speciali o di classe sociale elevata
4) Eccessiva richiesta di ammirazione
5) Sensazione di privilegio e aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative
6) Sfruttamento degli altri per raggiungere i propri obiettivi
7) Mancanza di empatia: è incapace di riconoscere o di identificarsi con i sentimenti e le necessità degli altri 8) Invidia verso gli altri e convinzione che gli altri lo invidino
9) Arroganza e superbia
Vi sono 2 sottotipi di Narcisisti:
• Sottotipo Overt: Rispecchia i punti precedentemente citati ed è caratterizzato da senso di superiorità, arroganza, disprezzo.
• Sottotipo Covert: Apparentemente caratterizzato da senso di inferiorità, vulnerabilità verso le critiche e timore verso il confronto con l’altro.
A livello intrapersonale viene quindi compromessa la propria identità dato che essa andrà a caratterizzarsi sulla base di un ‘Falso Sé’, che diventerà il luogo delle fantasie, della grandiosità, dei sentimenti di onnipotenza. Vi è un eccessivo riferimento agli altri per la definizione di Sé e la regolazione dell’autostima; inoltre è massiva la ricerca di approvazione da parte degli altri; standard personali eccessivamente elevati, per confermare il proprio valore personale, o troppo bassi, dato che il soggetto può vivere nella convinzione che tutto gli sia dovuto.
A livello interpersonale,
il soggetto narcisista tenderà a ricercare eccessive attenzioni, talvolta anche attraverso tentativi eccessivi, volti ad attirare a Sé e ad essere al centro dell’attenzione. Inoltre vi è scarsa empatia e timore dell’intimità. I rapporti costruiti dal narcisista, tendono infatti ad essere superficiali e volti all’innalzamento della propria autostima. Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dal controllo, esercitato sia a livello interno che esterno e che coinvolge quindi gran parte delle sue relazioni. Il controllo serve per proteggersi da eventuali ferite affettive.
Il Narcisista appare spesso come un individuo sicuro di sé, esibizionista, distaccato, inaccessibile dal punto di vista emotivo, giudicante e arrogante nei confronti degli altri. Tali individui spesso, danno quindi la sensazione di essere forti e di non avere bisogno di nessuno. In realtà la personalità narcisistica presenta a livello profondo un forte senso di inadeguatezza, vergogna, debolezza e inferiorità. Vissuti di vergogna e paura di essere “messi in ridicolo” permeano costantemente la vita del narcisista.
Maschera di grandiosità, unicità e superiorità = Grande vuoto interiore.
Differenze di Genere
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Il Narcisista perverso
Il Narcisismo può assumere una forma patologica, definito perverso o maligno. Tale forma di narcisismo, assume caratteristiche di asocialità e aggressività, alle quali si aggiunge un aspetto di personalità manipolatrice. Una delle caratteristiche di questo disturbo è quella di essere associata a un contesto sociale e relazione. Il Narcisista perverso o manipolatore perverso, agisce mediante il ricatto affettivo e le minacce, la colpevolizzazione costante dell’altro, la denigrazione o l’invadenza per far si che le persone che le persone accanto a lui si sentano sempre in uno stato di insicurezza e paura, creando così una dipendenza indotta. Il tentativo è ‘disumanizzare’ le persone con le quali si è in relazione.
Caratteristiche del Narcisista Perverso:
1) Superiorità e scarsa empatia
2) Personalità seducente
3)Deresponsabilizzazione
4) Manipolazione e violenza
Caratteristiche del manipolatore-narcisista
1) Colpevolizza gli altri, ricattandoli in nome del loro legame
2) Fa credere che bisogna essere perfetti, che non bisogna mai cambiare opinione, che bisogna sapere tutto
3) Sa fare leva sui principi morali degli altri per raggiungere i propri scopi
4) Critica, svaluta e giudica le qualità, la competenza, la personalità altrui
5) Tende ad essere geloso delle persone intorno alla vittima
6) Utilizza lusinghe per adulare, fa regali o improvvisamente è premuroso
7) Fa la parte della vittima per essere compatito
8) Rifugge le sue responsabilità riversandole sugli altri
9) Non comunica chiaramente i suoi bisogni, sentimenti e opinioni
10) Risponde in modo vago
11) Cambia argomento con disinvoltura nel corso di una conversazione
12) Tende ad evitare i colloqui e le riunioni.
13) Preferisce telefonare o lascia appunti scritti invece di parlare di persona
14) Invoca ragioni logiche per mascherare le sue richieste
15) Deforma e interpreta la verità
16) Non sopporta le critiche e nega l’evidenza
17) Fa minacce velate o ricatta apertamente
18) Semina zizzania, crea sospetti e conflitti
19) Cambia idea, comportamenti e opinioni a seconda delle situazioni
20) Mente
21) Punta sull’ignoranza degli altri e li convince della sua superiorità
22) È egocentrico
23) I suoi discorsi sembrano logici e coerenti, mentre i suoi modi, le sue azioni e il suo stile di vita no lo sono affatto
24) Si riduce sempre all’ultimo momento per chiedere o far fare qualcosa agli altri
25) Non tiene conto dei bisogni e dei desideri altrui
26) Ignora le richieste altrui
27) Produce nell’altro uno stato di malessere o un senso di intrappolamento
28) Spinge l’altro a fare cose che probabilmente non sceglierebbe di fare spontaneamente
29) È efficiente nel perseguire i propri fini, ma a spese altrui
30) È spesso oggetto di discussione tra le persone che lo conoscono
Il Narcisista in coppia
Nella relazione affettiva, il narcisista utilizza messaggi ambigui: manifestano un profondo bisogno di amore seppure non riescono a contraccambiarlo, nutrendo per l’altro, un sentimento superficiale; costruendo relazioni «perfette» all’apparenza, basate in realtà su scarsa intimità ed empatia, assenza di reciprocità, e profonda instabilità.
Le fasi della relazione
1) Supervalutazione
2) Svalutazione
3) Eliminazione
Supervalutazione:
Il narcisista attraverso l’esaltazione del suo falso sé, attiva tutte le sue strategie di conquista per catturare l’attenzione dell’altro, seducendolo o attivando il suo senso di accudimento. La vittima vede nel proprio corteggiatore narcisista il partner ideale poiché per un certo tempo funziona come uno specchio e mostra proprio ciò che sta cercando.
Svalutazione
La seconda fase, inizia a seguito della formazione della coppia. Il narcisista, comincia, talvolta in modo graduale, altre volte in modo repentino, a rivelarsi per ciò che è realmente. Il soggetto con narcisismo patologico agisce per isolare l’altro dalla propria famiglia, dai suoi amici, dal lavoro. A livello individuale agisce facendolo sentire sempre più fragile attraverso l’uso della critica, che dapprima usa in modo sottile, poi sempre più pesante. Il narcisista diventa volubile e facilmente irritabile, prende le distante, sparisce, si nega. Socialmente il narcisista è molto apprezzato, pertanto se il partner si lamenta con la sua famiglia o con le persone che ha come punto di riferimento, queste tenderanno inizialmente a sminuire le sue osservazioni. Ci sono due possibili esiti: il narcisista può orientare le sue attenzioni verso un nuovo obiettivo ed iniziare una nuova fase di idealizzazione con esso oppure il partner, stanco degli abusi metterà fine al controllo esercitato dal narcisista dando avvio alla terza fase.
Eliminazione
A questo punto se la relazione riprende, il narcisista è già riuscito a far sentire l’altro una nullità, insicuro di sé, spesso privo di valore. Spesso il narcisista si avvale di violenza psicologica, verbale e molto talvolta fisica. Il narcisista, confonde la vittima, alternando momenti di dolcezza a momenti di aggressività. Il partner si illude nella possibilità di un cambiamento e attraverso la ripetizione dei maltrattamenti subiti, il partner si paralizza, perdendo così le proprie capacità critiche e di giudizio, oltreché la propria autostima e il senso di autoefficacia.
Caratteristiche attivate all’interno della coppia:
Megalomania - Vampirizzazione - Irresponsabilità - Paranoia (Hirigoyen, 2000)
Megalomania
Sono poco interessati ed empatici nei confronti degli altri ma pretendono attenzioni, credendo che tutto gli sia dovuto
Vampirizzazione
Si servono delle qualità del partner-vittima, della sua energia, della sua autostima, per mantenere integra la propria identità
Irresponsabilità
Addossano al prossimo ogni loro difficoltà e ogni loro fallimento
Paranoia
Raggirare gli altri utilizzando la seduzione
Lo stile comunicativo del narcisista
• Ha una voce fredda, incolore e piatta
• Utilizza messaggi vaghi ed imprecisi
• Evita qualsiasi confronto
• Interrompe bruscamente una conversazione
• Colpevolizza sempre l’altro (Hirigoyen, 2000)
La relazione disfunzionale Narcisista-Dipendente
Il partner del narcisista:
1. Desiderio materno
2. Desiderio salvifico
3. Ricerca/recupero del padre idealizzato
4. Copione
5. Ambivalenza
6. Rivelazione (Telfener, 2006)
Il partner ideale: il dipendente affettivo:
Frequente è la relazione affettiva tra un narcisista e un dipendente affettivo.
Perché?:
Il dipendente affettivo è fortemente attratto dal narcisista perché questo incarna quell’ideale di perfezione e sicurezza con il quale vorrebbe fondersi. La persona dipendente infatti si dedica totalmente al partner e tende ad annullare i propri bisogni per l’altro, nel tentativo di diventarne un tutt’uno. Il narcisista, ha a sua volta bisogno di costante ammirazione per nutrire il proprio ego, di sentirsi al centro dell’attenzione e di sentirsi superiore e con un partner che fa di tutto per soddisfarne i bisogni, si sente davvero importante.
Chi è il dipendente affettivo?:
Il dipendente affettivo solitamente è un individuo con una storia di carenze emotive e nel corso della sua vita, si convince di poter esistere e di possedere un valore personale solo se visto e amato dagli altri. Il fulcro della sua vita diviene la relazione con l’altro e sono presenti comportamenti di controllo del partner, eccessiva ricerca/pretesa di contatto, vicinanza e rassicurazione da parte del partner. Tali richieste sono tuttavia destinate a non produrre mai una gratificazione completa e soddisfacente, proprio a causa delle ferite emotive del proprio passato affettivo.
Caratteristiche della dipendenza affettiva:
1) Considerevole quantità di tempo speso per la relazione
2) Significativa sofferenza e un bisogno compulsivo dell’altro
3) Riduzione di importanti attività sociali, professionali o di svago a causa della relazione
4) Persistente desiderio o sforzi infruttuosi di ridurre o controllare la propria relazione
5) Ricerca della relazione, nonostante l’esistenza di problemi creati dalla stessa;
6) Esistenza di difficoltà di attaccamento, come manifestato da uno dei seguenti:
-ripetute relazioni amorose esaltate, senza alcun periodo di attaccamento durevole;
-ripetute relazioni amorose dolorose, caratterizzate da attaccamento insicuro
Caratteristiche della dipendenza affettiva
Un certo grado di dipendenza dal partner è parte di ogni storia d’amore che possa dirsi tale, soprattutto nelle prime fasi della relazione; tale dipendenza diviene patologica quando è protratta nel tempo, quando si instaura la centralità di un ‘oggetto d’amore’ (partner), quando le caratteristiche divengono rigide e pervasive e influenzano negativamente gli aspetti di vita personali e interpersonali, generando massiccia sofferenza e fenomeni comuni anche alle altre dipendenze.
La relazione narcisista-dipendente
Il partner che si incastra spesso con una persona con dipendenza affettiva è spesso un narcisista patologico. Tale partner fonderà quindi la loro relazione su fondamenta false, basate su finte promesse e manipolazione. Per raggiungere i suoi scopi, è disposto a mentire sui propri sentimenti ricorrendo a quella che si chiama tecnica del love bombing (dichiarazioni d’amore smisurato alla partner) o al future faking (fare progetti su un futuro insieme). La dipendente, potrebbe ricercare a tale punto una relazione stabile con il narcisista, il quale però teme terribilmente l’intimità, vista come una minaccia al suo sé grandioso e al timore di poter dipendere dall’altro, perché potrebbero in tal modo emergere le sue fragilità e i suoi reali bisogni. Tale meccanismo, viene però soppresso poiché intollerabile e legato alla storia pregressa del bambino rifiutato poiché detentore di propri bisogni ed emozioni.
Riprendendo il mito di Narciso, possiamo riflettere sul suo respinge l’amore della ninfa Eco, inteso come un uomo che non vuole una compagna che lo possa completare, non vuole crescere e non si mette in discussione sui propri limiti e così muore, costretto a raggiungere la propria immagine rispecchiata nell’acqua. A tempo stesso, Eco viveva per Narciso ma Narciso viveva solo per se stesso. Narciso ed Eco sono due facce della stessa medaglia, che hanno risolto in modo opposto lo stesso problema: una carenza di riconoscimento e di autostima.
Il partner del narcisista psicopatico
La donna che intraprende una relazione con un narcisista psicopatico, sembrerebbe avere delle peculiari caratteristiche. Lo psichiatra Marietan, ne individua alcune e definisce tale donna ‘complementare’. La donna complementare è spesso intelligente e brillante, tuttavia poco considerata nell’ambiente familiare. All’interno dei loro ambienti familiari vi sono spesso storie di abusi, maltrattamenti o svalutazioni, talvolta espliciti, altre molto più sottili. Nella vita tali donne riescono spesso a realizzarsi professionalmente, tuttavia è costantemente presente in loro un certo grado di insoddisfazione, relativo a tutti i campi della propria vita, specie quello affettivo. (Marietan, 2014).
La complementare vive in attesa di qualcosa di straordinario per tutta la sua vita, tale attesa a volte cessa a seguito dell’incontro con il narcisista psicopatico e la complementare subisce una tormenta affettiva. Quando il narcisista ‘toglie la maschera’ iniziando la fase della svalutazione, spesso la stessa complementare non è più in grado di reggere il peso di tale rapporto. (Marietan, 2014).
La complementare continua spesso a ricercare ciò che apparentemente le era sembrato d aver trovato, almeno inizialmente nel rapporto con il narcisista psicopatico, quel riconoscimento che non è mai stata in grado di trovare in sé stessa, nella propria famiglia, pertanto ricomincerà nuovamente legami analoghi oppure per timore di ciò che ha vissuto rinuncerà a rapporti con altri uomini (o almeno proverà) o vivrà con il segreto desiderio che il narcisista psicopatico ritorni a cercarla. (Marietan, 2014).
Il triangolo drammatico:
Persecutore Salvatore Vittima
Karpman (1976) ha sviluppato il triangolo drammatico per aiutare a comprendere come nasce e si sviluppa una relazione “non autentica”. Una relazione non è autentica quando si muove sui lati del triangolo: chi occupa uno dei ruoli del triangolo, infatti, sta cercando (di solito inconsapevolmente) di agganciare e manipolare l’altro; l’altro accetta di essere manipolato e lo manipola a sua volta. Nessuno dei due si comporta in modo autentico. Per modificare una relazione di questo tipo è necessario “uscire dal triangolo”, cioè smettere di ricoprire il ruolo di Salvatore, Persecutore o Vittima.
Gestire la relazione con il Narcisista:
La relazione con un narcisista può portare a conseguenze devastanti che non si limitano al solo ed unico annichilimento della persona ma si ripercuotono su altri molteplici aspetti (Ponzio, 2004). In un primo momento, il partner può sperimentare un senso di vuota, il suo impoverimento emotivo, le ingiustizie del partner alle quali non riesce a dare un senso, non comprendendo a pieno la presenza o meno di proprie responsabilità (Hirigoyen, 2000). A lungo termine, l’individuo può sperimentare malessere psico-fisico, che può protrarsi nel tempo, anche a seguito della decisione di interrompere la relazione. Tuttavia le esperienze pregresse ed interiorizzate di maltrattamento e trascuratezza, possono indurre la persona a ricercare legami, che ripropongano e confermino la propria immagine ed il proprio copione di vita, seppure malsano.
Come gestire la relazione?
1) Imparare a tenere uno spazio tutto per sé
2) Non affidare loro il proprio valore
3) Non renderli dei mostri ai nostri occhi
4) Non prenderli troppo seriamente
5) Non spingerli a fare sempre le cose insieme
6) Non rassicurarli completamente
7) Annaffiare il loro ego
8) Ricordarsi che hanno un problema con l’intimità
9) Non prendere troppo seriamente le loro cupezze
10) Ricordarsi che spesso provocano l’altro
Come chiudere la relazione?
1) Riconoscere e accettare la relazione disfunzionale
2) Rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta esperto
3) Praticare il distacco completo
Suggerimenti:
Imparare a riconoscere un amore tossico.
Fate attenzione anche a quegli uomini che vi vorrebbero come dicono loro, che dopo qualche tempo provano a cambiarvi, a manovrarvi. Attenzione alla violenza che non fa rumore e non lascia lividi, ma fa comunque a pezzi. Attenzione, perché chi vi ama non vi fa sentire inadeguate, come se non foste mai abbastanza. Non cercate di salvare chi non sa amare. Salvate voi stesse, piuttosto. (Casciani, 1956).
Imparare ad amarsi per amare.
La gente non pensa che l’amore non conti. Anzi, ne ha bisogno; corre a vedere serie interminabili di film d’amore, felice o infelice, ascolta canzoni d’amore; eppure nessuno crede che ci sia qualcosa da imparare in materia d’amore. (Fromm, 1956).
Accettazione
L'accettazione vera di un individuo così com'è senza cercare di cambiarlo con incoraggiamenti, manipolazioni o coercizioni, è l'aspetto più profondo dell'amore, e per lo più molto difficile da realizzare. Al fondo dei nostri sforzi di cambiare un'altra persona c'è una motivazione fondamentalmente molto egoistica: la speranza che, riuscendo a cambiarla, saremo felici, ma porre la fonte di questa felicità fuori di noi, nelle mani di qualcun altro, significa negare le nostre capacità, ed evitare la responsabilità di cambiare in meglio la nostra stessa vita. (Norwood, 1989).
Coltivare l’arte della solitudine.
La capacità di stare soli è la condizione prima per la capacità d’amare. (Fromm, 1956).
Accettare le ferite del passato.
Abbiamo finto per tanto tempo di essere adulte, chiedendo così poco e dando così tanto, che ormai sembra troppo tardi perchè possa venire il nostro turno di ricevere le attenzioni che non abbiamo mai avuto. Così, continuiamo ad aiutare e aiutare, e a sperare che la nostra paura scompaia e che la nostra ricompensa sarà l'amore. (Norwood, 1989).
Rispettare Sé stessi e chiedere aiuto.
Poiché non riusciamo ad amare noi stesse, abbiamo bisogno di lui per convincerci di essere amabili. Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo (Norwood, 1989)
Scegli un amore sano
L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L’amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo. (Fromm, 1956)
Come Gestire la relazione?.
1) Riconoscere ed accettare la realtà
2) Ascoltarsi ed ascoltare il proprio malessere
3) Liberarsi dai falsi miti dell’amore
4) Ridimensionare le aspettative
5) Rivolgersi ad un professionista
6) Conoscere ed accettare la propria storia
... è possibile scrivere la propria storia ed essere al timone della propria vita!